La zona dove è prevista la realizzazione della passerella

Pisa, il parere negativo del Genio civile aveva bloccato la conferenza dei servizi per la passerella sull’Arno

PISA. Conferenza dei servizi da rifare. Ma non da zero. Riparte l’iter per approvare la nuova passerella ciclopedonale dal viale D’Annunzio a San Rossore (Cascine Nuove). Il progetto è stato rivisto e corretto. Ora dovrebbe avere le autorizzazioni non concesse in occasione della precedente conferenza dei servizi. L’annuncio in consiglio comunale dell’assessore alla mobilità Massimo Dringoli rispondendo a un’interpellanza di Francesco Auletta (Diritti in comune).

L’assessore ha ripercorso le ragioni dello stop al progetto, che deriva da una convenzione tra Comune e Regione per il finanziamento di un ponte sull’Arno in prossimità dell’antico “Ponte dei Moccoli”, dove restano le quattro pile che sostenevano fino agli anni Ottanta la passerella con le tubazioni dell’acquedotto di Livorno. Un intervento del costo di un milione e 830milioni di euro, di cui circa 915mila di contributo regionale.

«Avendo già vissuto le lunghe procedure che è necessario superare con il Genio Civile e la Sovrintendenza per il ponte ciclopedonale Riglione-Cisanello in corso di esecuzione – ha detto Dringoli – si è pensato di far conoscere in maniera informale la bozza del progetto sia al Genio Civile che alla Sovrintendenza. In questi contatti non sono stati fatti rilievi sul progetto. La bozza è stata mostrata l’11 agosto alla Sovrintendenza e l’1 settembre al Genio Civile. Convocata la conferenza dei servizi, il Genio Civile ha approfondito gli aspetti del progetto che prima evidentemente aveva visto in maniera troppo superficiale. A quel punto ha mosso rilievi che non riguardano la struttura del ponte, ma le rampe di accesso. Osservazioni che avrebbero comportato una variazione al progetto relativamente a questa parte. Avuta questa informazione c’è stato un altro incontro a febbraio con il Genio Civile nel corso del quale sono state puntualizzate queste modifiche da apportare e che chiedevano un certo tempo per realizzarle».

Il motivo è che «c’è stata un’interpretazione diversa delle norme di sicurezza idraulica rispetto agli interventi da fare in golena – aggiunge l’assessore –: era stato dato per scontato che, visto che il ponte riprendeva le strutture esistenti del vecchio acquedotto di Livorno, anche sugli argini si sarebbe adottato lo stesso schema. Invece, una volta che le strutture dell’acquedotto sono state sostituite nel progetto da un percorso ciclopedonale, le rampe sono state considerate troppo ingombranti».

Nella vicenda subentra poi quella che Dringoli definisce «un’anomalia: la conferenza dei servizi, una volta riscontrata la necessità di queste modifiche, avrebbe potuto essere sospesa e poi riaperta. Invece è stata chiusa il 26 febbraio con il parere contrario del Genio Civile. Intanto le modifiche sono state fatte, sono state fatte rivedere al Genio Civile e in maniera ufficiosa approvate. Dovrà comunque essere riaperta la conferenza dei servizi per approvare formalmente il progetto definitivo del ponte».

Per l’assessore questo «non comporterà ritardi perché nella convenzione fatta con la Regione era stata messa la scadenza del 31 dicembre 2022 per l’aggiudicazione della gara d’appalto. A breve sarà indetta la nuova conferenza servizi, il progetto esecutivo di fatto c’è già. Ci sarà tutto il tempo utile per indire la gara d’appalto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA