Palazzo alla Giornata, sede del rettorato

Malumore per il mancato rinnovo delle convenzioni sui trasporti per chi studia. E preoccupa anche l’annoso problema della mancanza di posti negli alloggi

PISA. «Non si teme il proprio tempo, è un problema di spazio», cantavano i Csi in “Linea Gotica”. Ed è proprio una questione di spazi, al plurale, quella che pongono in questi giorni gli studenti dell’Università. Gli spazi dell’abitare, con la rivendicazione dei posti mancanti nelle residenze; e gli spazi del muoversi in città, con la questione della convenzione sui trasporti che ancora non è stata rinnovata.

L’insoddisfazione viene dalla partecipazione all’ultima Conferenza Università e Territorio (Cut) ed è stata messa in risalto soprattutto da “Sinistra Per”. Il Cut è un tavolo il Comune, le tre università della città, l’Ardsu e le rappresentanze studentesche discutono e programmano temi riguardanti la vita della città e quella dell’università.

Partiamo dalla seconda questione, vale a dire quella dei trasporti. Per farlo però bisogna richiamare alla memoria un fatto degli scorsi giorni, ovvero la decisione dell’Università di ripristinare gli esami obbligatoriamente in presenza.

Un ritorno in presenza che per buona parte della componente studentesca ai tavoli non è accompagnata dalla necessaria attenzione alla situazione pandemica in corso, con il rischio che vengano esclusi dagli esami gli studenti e le studentesse che dovessero contrarre il virus e vivere il necessario isolamento.

Questo ritorno in presenza, dunque alla fisicità dei corsi, dei tirocini e dei laboratori, secondo Sinistra Per manca di provvedimenti conseguenti che prestino attenzione alle esigenze del corpo studentesco. E quella dei trasporti è una di queste.

«Si parla tanto di ritorno in presenza, ma per farlo non bastano le promesse, servono i fatti. Vogliamo che il Comune si attivi per permettere un effettivo ritorno a vivere la città per tutta la comunità studentesca», dicono da Sinistra Per. Un tema sentito, ad esempio, dagli studenti di medicina, che con le lezioni e i tirocini all’ospedale Cisanello si devono spostare dalle residenze o dalle case, spesso in centro, verso la zona. E che per ora pagano il biglietto intero, con una spesa che si aggiunge alle tante altre che caratterizzano la vita di uno studente.

Sul fronte del diritto all’abitare c’è invece la novità della data di consegna per la nuova residenza universitaria di San Cataldo. Una struttura che potrà dare alloggio a 240 persone e che dovrebbe essere consegnata il 24 maggio. Quella data «non corrisponde però all’immediata possibilità di poterne fruire – sostengono da Sinistra Per –poiché l’edificio dovrà poi essere arredato e sistemato, insomma: si prospetta ancora una lunga attesa». A questa novità si aggiunge un vecchio tema, fermo da 13 anni, ovvero la questione della residenza Paradisa a Pisanova. Invimit, la società proprietaria (che fa capo al ministero dell’Economia), ha risposto al sindaco Michele Conti, sollecitato da un’interpellanza di Francesco Auletta, capogruppo di Diritti in comune, che per la struttura s’ipotizza uno studentato o una residenza per anziani. Ancora nessuna certezza dopo 13 anni. In un luogo capace di accogliere 522 studenti. Dal tavolo al Cut non è arrivata nessuna novità e Sinistra Per chiede che ls Regione si impegni a utilizzare i fondi del Pnrr per ridarci la nostra residenza».

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