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di Redazione Spettacoli

Il magazine americano «Rolling Stone» ha parlato del gruppo romano come «aspiranti salvatori del rock from Rome»

Vengono descritti come «l’unica grande rock band in grado di influenzare la cultura popolare contemporanea», pronti a «spingersi sempre più in là», convincenti più nei «momenti esagerati» che in quelli «più sinceri»del disco: i Måneskin hanno ricevuto la prima recensione del loro nuovo album «Rush!», in arrivo il 20 gennaio, dal critico musicale di «Rolling Stone Usa» David Browne.

E, si legge nella traduzione italiana, sono considerati «aspiranti salvatori del rock from Rome». Viene elogiato il loro «senso per la fama e per la moda» e il riportare in auge l’attitudine libertina e appariscente che avevano le star del rock. «A partire dall’ep del 2017 “Chosen”, i dischi dei Måneskin sono diventati via via sempre più chiassosi e audaci. “Rush!” è il loro primo album cantato prevalentemente in lingua inglese ed è anche il più ambizioso, a partire dal numero di canzoni che contiene, ben 17» dice «Rolling Stone».

La recensione parla di pezzi «irresistibilmente orecchiabili» come «Baby Said» o «Gossip» (quest’ultima, con Tom Morello alla chitarra, è in uscita il 13 gennaio), della «divertente e beffarda» «Kool Kids», ma anche di suoni già sentiti come «Il dono della vita», definita «grunge riscaldato».

Di Damiano viene messo in luce «il tono beffardo e ammiccante» per cui «è difficile dire quanto seriamente i Måneskin prendano queste ridicolaggini». Concludendo che «di sicuro, i momenti migliori sono quelli esagerati, mentre quelli più sinceri sono i più deboli». Ciò che colpisce di più del disco è dunque l’aspetto beffardo: «Il punto potrebbe essere proprio il carattere ridicolo di buona parte di “Rush!”. In un mondo dominato da trap e pop, i Måneskin sanno che devono spingersi sempre più in là».

7 gennaio 2023 (modifica il 7 gennaio 2023 | 13:48)