Il movimento contrario all’insediamento militare promuove una mobilitazione nazionale per il 2 giugno
PISA. Un doppio presidio. Uno a Roma davanti al ministero della Difesa e uno all’ex centro radar di Coltano. Davanti all’area protetta dove sarebbe in programma la costruzione di parte dell’infrastruttura militare da 190 milioni di euro per ospitare i reparti speciali dei carabinieri (Gis, Tuscania e cinofili).
L’obiettivo era ribadire «la totale opposizione di un territorio e dei suoi abitanti a un progetto che spreca risorse pubbliche nonostante le emergenze in atto (da quella sanitaria, non ancora risolta, alla crisi sociale per arrivare al dissesto idrogeologico), impattando sull’ambiente e su un’intera comunità», dicono gli organizzatori del movimento No base.
Un progetto rispetto al quale è stato promosso anche un appello che sottolinea l’opposizione di sessanta tra ricercatrici, ricercatori e docenti dell’area pisana diffuso proprio in occasione dell’incontro istituzionale e dei presidi di ieri.
Tra i docenti risultano Adriano Prosperi e Salvatore Settis, già docenti della Scuola Normale Superiore, Liliana Cori e Fabrizio Bianchi del Cnr di Pisa, Giuliana Biagioli, presidente dell’Istituto di ricerca sul territorio e l’ambiente “Leonardo” di Pisa, Enza Pellecchia e Giorgio Gallo, direttrice ed ex direttore del Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace dell’Università di Pisa, Maurizio Iacono, già preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e del Sistema Museale di Ateneo.
«Disarmare il territorio, ritirare il Dpcm che dà il via libera al progetto della nuova base militare a Coltano», è questo il messaggio che il movimento no base (né a Coltano né altrove) ha fatto rimbalzare ieri mattina da Pisa a Roma con le due iniziative in parallelo: decine di persone davanti al centro radar a Coltano, mentre una delegazione del movimento, supportata dalle reti sociali romane, ha tenuto una conferenza stampa in contemporanea all’incontro istituzionale a cui erano presenti il ministro Guerini, il presidente della Regione Toscana Giani e il sindaco di Pisa Conti.
«Ancora una volta le istituzioni si blindano nelle segrete stanze – sottolinea il movimento – per portare avanti progetti di devastazione del territorio su cui vogliamo essere chiari: per questo non c’è compensazione, spezzettamento, diversa collocazione per noi accettabile. Questa base non s’ha da fare e le risorse vanno riorientate sulle vere emergenze: la sanità, la scuola, il lavoro, il cambiamento climatico. Non possiamo permetterci di sprecare 190 milioni di euro in un progetto così insostenibile».
«Per questo, da Pisa e da Roma, lanciamo l’appuntamento – conclude il movimento No base – per una grande mobilitazione nazionale a Pisa per il prossimo 2 giugno».
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