L’avvocato Antonio Cariello con il magistrato Pietro Murano

Il saluto della Camera Penale al magistrato che coordinava l’ufficio gip e gup Un piccolo dono e una composizione in rima per salutare il neo pensionato

PISA. Se ne va in pensione dopo oltre 40 anni di magistratura, il dottor Pietro Murano.

Originario di Napoli, 66 anni, residente a Pisa, dopo aver vissuto a San Miniato, il giudice ha iniziato la sua carriera indossando la toga come pretore in Valdarno e a Pontedera per poi diventare giudice monocratico a Pisa, presidente di collegio, di Corte d’Assise e da alcuni anni coordinatore dell’ufficio gip-gup, incarico ricoperto anche in passato in un passaggio di funzioni nel corso della sua carriera. Nel suo ultimo giorno di lavoro, ieri mattina la Camera penale lo ha salutato, omaggiandolo con un piccolo dono. Piacevolmente sorpreso dell’improvvisata, il giudice ha gradito l’iniziativa evitando retorica e discorsi.

Saluti e abbracci con la battuta iniziale della presidente della Camera Penale, Laura Antonelli davanti a una ventina di avvocati: «Finalmente, siamo a sufficienza per menarla». Risposta alla Murano: «No, non bastate».

È stato poi il past presidente della Camera Penale, l’avvocato Antonio Cariello a dedicare un pensiero al magistrato che lascia la toga. Una composizione in rima scritta dal penalista dal titolo “Canto per Pietro Murano”.

«Il giudice Murano va in quiescenza non perché anziano o in debito di scienza. È per una ragione assai più pura, lo ius dicere è ormai solo una iattura. Aveva cominciato con i pastori per ritrovarsi poi con i conciatori. Sempre di pelle in fondo si trattava. E Pietro, che è un concreto, si adattava. Ma per Covid e grazie al Palamara ora del suo mondo ha una visione chiara. E siccome a tacere non ci sta, Pietro sbatte la porta e se ne va. Senonché, nell’amico e poi giudice Murano alberga il pensator napoletano che come giorno adatto per partir 13 ha scelto e pure venerdì».

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