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di Fabio Postiglione

Fino al 3 marzo al teatro Quirino di Roma il progetto promosso dall’associazione Teatrando, con la regia di Guglielmo Ferro

«Storia di una Capinera» è lo spettacolo in corso al Teatro Quirino di Roma fino al 3 marzo. Promosso dal progetto dell’associazione Teatrando, presentato dagli attori Enrico Guarneri, Nadia De Luca e con la partecipazione straordinaria di Emanuela Muni, che sotto la regia di Guglielmo Ferro rappresentano in scena una delle opere più famose del poeta Giovanni Verga. Il tutto in una cornice straordinaria: il teatro Quirino di Roma al cui nome storico è stato affiancato il riconoscimento per uno dei più acclamati attori teatrali italiani del XX secolo, Vittorio Gassman. Il nome completo del teatro è, infatti, Teatro Quirino — Vittorio Gassman. “Storia di una capinera” è la passionale narrazione della novizia Maria che attraverso la mia messinscena trova una nuova codifica della struttura drammaturgica del romanzo per fare emergere il rigido impianto culturale e umano delle famiglie dell’epoca. Perché se Maria è vittima, non lo è dell’amore peccaminoso per Nino che fa vacillare la sua vocazione, ma lo è del vero peccatore ‘verghiano’ che è il padre Giuseppe Vizzini. Giuseppe che, rimasto vedovo, manda in convento a soli sette anni la primogenita, condannandola all’infelicità. Un uomo che per amore, paura e rispetto delle convenzioni causa a Maria la morte del corpo e dello spirito. È sul drammatico rapporto padre figlia, sui loro dubbi e tormenti che si mette in scena la storia della Capinera. La stanza del convento è il centro della scena, Maria non esce da quella prigione, e il padre Giuseppe ne è il carceriere. Entrambi dolorosamente vittime e carnefici.

Ogni evento che deflagra nella mente di Maria, ogni personaggio altro che scardina il viaggio del noviziato di Maria, sono gli elementi drammaturgici per sviscerare il dramma interiore di un padre che finisce per uccidere la figlia. È il racconto di legami infelici, di dinamiche familiari per noi oggi impossibili da immaginare ma che Verga racconta con l’inesorabilità di una condanna. Con Progetto Teatrando, nel meraviglioso percorso teatrale attraverso i capolavori verghiani approdiamo all’atto finale, Storia di una capinera, scegliendo la versione più violenta e disperata della scrittura di Giovanni Verga. Non c’è redenzione per Maria, non c’è redenzione per il padre Giuseppe, e nemmeno per noi. Perché la redenzione non appartiene alla Sicilia di Giovanni Verga.

L’associazione culturale promotrice è attiva nell’ambito della produzione dell’organizzazione, della pianificazione logistica, nonché della creazione e della direzione artistica di spettacoli, rappresentazioni teatrali di vario genere, nonché di manifestazioni ed eventi artistico-culturali di livello nazionale, siciliana con sede a Siracusa ma fissa nello storico teatro Quirino di Roma. È stata costituita nella forma attuale dall’anno 2008.

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26 febbraio 2024 (modifica il 26 febbraio 2024 | 14:51)