Il Pd insiste su Ospedaletto, i socialisti propongono una ripartizione tra ex centro radar, Smipar e Camp Darby (o Cisam)
PISA. Sì ai carabinieri, ma non a Coltano. E allora dove? Nel centrosinistra pisano si fanno diverse proposte. Il punto di partenza è il solito. «Il progetto di una nuova sede dei carabinieri a Coltano su un’area di oltre 70 ettari ci è fin da subito apparso sbagliato per la sua collocazione», dice Giuliano Pizzanelli, presidente dell’assemblea comunale del Pd.
Nel suo intervento non dimentica «la necessità di innalzare i livelli di efficacia e di efficienza dei carabinieri nell’ambito dei loro compiti istituzionali», ma sottolinea anche l’esigenza «di un’utilizzazione razionale degli spazi e delle strutture che il ministero della Difesa occupa nel territorio del comune di Pisa», ricordando (riguardo, per esempio, alla presenza del corpo dei paracadutisti) «che oggi la caserma Gamerra si trova con un’utilizzazione largamente inefficiente».
Sull’ipotesi Coltano viene ribadita dal Pd «una risposta negativa in modo netto e chiaro. Ci sono vincoli ambientali che difficilmente possono essere elusi. L’area andrebbe dotata di tutte le infrastrutture: da quelle più impattanti come la viabilità per il transito di mezzi anche pesanti a quelle più leggere quali luce, gas e acqua con un conseguente enorme dispendio di risorse pubbliche. E, proprio alla luce di queste considerazioni, che si è posto il problema di valutare se potesse essere più opportuna un’area a Ospedaletto in cui i costi sarebbero notevolmente più contenuti e in cui si avrebbero inoltre vantaggi nei collegamenti certamente superiori rispetto a Coltano».
«Favorevole alla razionalizzazione delle sedi militari nell’area pisana, e in particolare di quelle dell’Arma dei carabinieri», si dichiara il Psi pisano attraverso il segretario Carlo Sorrente, che «ritiene un errore del ministero della Difesa avere localizzato un intervento di dimensioni inusitate, oltre 70 ettari, nel territorio del Parco».
«Quel progetto della base militare a Coltano va dunque rivisto – aggiunge – e soprattutto deve essere integrato con il riordino delle sedi militari nella zona di Pisa. La riformulazione deve essere ridiscussa, con la partecipazione attiva delle istituzioni locali. Riconvertire ad usi utili alla città la Bechi Luserna potrebbe dare risposte fondamentali al tema dell’accessibilità turistica e alla mobilità urbana».
I socialisti propongono di «scomporre l’insediamento proposto nelle tre sue articolazioni Gis, Reggimento paracadutisti Tuscania e carabinieri forestali cinofili» per «consentire risposte fattibili e sostenibili: l’assegnazione dell’area dell’ex stazione radar di Coltano ai soli forestali cinofili, con conseguenti interventi di recupero senza ulteriore consumo di suolo; la caserma Smipar di via di Gello, oggi semivuota, potrebbe essere destinata a sede del Tuscania; il Gis potrebbe trovare accoglienza nelle aree di Camp Darby o del Cisam».
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