image

Dal 18 gennaio scatta l’aggiornamento delle retribuzioni minime di colf e badanti in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo con l’adeguamento all’80% dell’inflazione. Il tavolo di confronto del 3 gennaio è stato aggiornato a lunedì 16, se non si arriverà a un accordo tra sindacati e associazioni dei datori di lavoro è previsto che l’adeguamento si applichi automaticamente. «Speriamo che il tempo che ci siamo dati possa consentirci di arrivare a una mediazione tra le parti sociali firmatarie del Ccnl domestico, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e delle esigenze delle famiglie datrici di lavoro, già gravate dagli aumenti del prezzo del gas e delle bollette. Siamo moderatamente ottimisti», dice Andrea Zini, vicepresidente Fidaldo, Federazione Italiana dei datori di Lavoro Domestico, e presidente di Assindatcolf. Le associazioni che rappresentano le associazioni datrici di lavoro chiedono che gli aumenti siano scaglionati nel tempo.

Gli aumenti nel 2023

Dal 1° gennaio 2023 lo stipendio di colf, badanti e babysitter potrebbe lievitare del 9%, a seguito dell’adeguamento all’80% dell’inflazione. Ma di quanto aumenterà la spesa mensile per i datori di lavoro? Secondo le stime che Assindatcolf ha fatto per il Corriere della Sera, nel caso di una badante non convivente per persona autosufficiente che lavora per 30 ore settimanali e ha uno stipendio di circa 633,93 euro, l’aumento del 9% porterebbe lo stipendio a 690,98 euro. A questa cifra però vanno aggiunti rateo Tfr, tredicesima e ferie. Il costo per la famiglia quindi passerebbe da 833,47 euro a 908,46 euro, con un aumento di circa 75 euro su base mensile e di 851 euro su base annua. Mentre per una babysitter di un bambino sotto i sei anni che lavora 40 ore a settimana i costi sono ancora più alti. Partendo da uno stipendio di 1.234,11 euro al mese, ovvero 7,12 euro l’ora, con l’aumento arriverebbe a 1.345,04 euro. Ma per il datore di lavoro il costo complessivo passerebbe da 1.538,82 euro a 1.677,3 euro, vale a dire 138 euro in più al mese e circa 1.549 euro in più l’anno.

Aumentano anche i contributi

Non aumenteranno solo gli stipendi ma anche i contributi previdenziali mensili dell’8,4%, passando da 107,90 a 117 euro, per un costo totale annuo che da 14.236 diventa di 15.544 euro. Per ridurre l’impatto sulle famiglie le associazioni datoriali chiedono di scaglionare nel tempo gli incrementi. Gli aumenti riguarderanno colf, badanti e babysitter che hanno un contratto da dipendente inquadrato nel Ccnl di settore. Gli aumenti non riguardano invece i lavoratori domestici impiegati occasionalmente tramite il Libretto Famiglia.