La protesta Iniziativa dei movimenti e del comitato locale. «Nessun passo indietro fino al ritiro del decreto di Draghi»

PISA.«Finché il decreto del presidente del consiglio dei ministri non sarà definitivamente ritirato non faremo nessun passo indietro», dice Alessandra, una delle giovanissime partecipanti della “Biciclettata No Base”. L’iniziativa è stata organizzata dal settore giovanile del movimento “No base, né a Coltano né altrove”. Dallo spiazzo di fronte alla Stazione Centrale fino a Coltano, i manifestanti su due ruote hanno intrapreso un percorso conoscitivo attraversando i luoghi circostanti e direttamente interessati dal progetto che prevede la realizzazione della base militare dentro i confini del Parco. Passando dalla strada dell’aeroporto militare, da via Le Rene, facendo una pausa all’ex centro radar e poi proseguendo verso la Stazione Marconi, il gruppo composto da circa cinquanta persone è infine arrivato al lago Le Tamerici, a Coltano.

In vista del corteo nazionale che si terrà il prossimo 2 giugno a Pisa contro l’opera destinata alla difesa militare, pedalare è stata la maniera più efficace che gli organizzatori hanno trovato per far conoscere il territorio ai propri sostenitori e, in questo senso, essere maggiormente in grado di difenderlo con arguzia e consapevolezza. A guidare la biciclettata sono stati proprio gli abitanti e membri del comitato per la difesa di Coltano. Sono stati organizzati interventi mirati al racconto della storia e delle ricchezze della zona dal punto di vista naturalistico, socio-culturale ed economico.

«Siamo giovani studenti universitari, delle scuole medie e delle superiori. Molti di noi – continua Alessandra – non erano mai stati a Coltano. Partendo da questa premessa riteniamo, soprattutto in questo momento di lotta, che sia di fondamentale importanza conoscere da vicino le esigenze e le necessità del territorio».

«Dicono che il Parco non sarà toccato, che la costruzione della base non avverrà a Coltano. Ma noi ci domandiamo in quali modi – conclude – potrebbero garantire quel che dichiarano. Vogliamo che il decreto sia ritirato e che il progetto non si concretizzi da nessuna parte». l